Come ben sanno i lettori di questo blog sono da tempo impegnato nella difesa della parità scolastica, ed è pertanto con grande piacere che ho deciso di ospitare queste riflessioni di Roberto Gontero, Presidente dell’AGeSC (Associazione Genitori e Scuole Cattoliche) che condivido integralmente e che sono utili a chiarire presso l’opinione pubblica la vera funzione sociale della scuola cattolica cattolica, al di là dei frintendimenti e banalizzazioni sovente presenti in certi ambienti scolastici.
Alcuni soci dopo aver visto il risultato delle primarie PD e sentito più volte il vincitore parlare di famiglia e scuola ci hanno scritto confessando di non aver capito cosa pensa il neosegretario su questi argomenti così importanti per la tenuta sociale della nostra comunità nazionale.
A Matteo Renzi vorremmo chiedere se anche per lui la famiglia da sostenere concretamente è quella “costituzionale” (società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna).
La centralità della famiglia per un nuovo sviluppo dell’Italia deve passare attraverso due questioni decisive:
1) il concreto finanziamento di nuove politiche familiari, attuabili attraverso l’applicazione del “fattore famiglia” (equità fiscale sui carichi familiari). Alle famiglie non servono elemosine, né interventi assistenziali, né ciambelle di salvataggio: serve invece con urgenza, attraverso una tassazione finalmente equa, un coraggioso investimento su chi genera il capitale umano e sociale del nostro Paese;
2) l’applicazione in chiave europea del principio del pluralismo scolastico. La scuola deve formare i nostri studenti e metterli nelle stesse condizioni di preparazione dei loro pari europei e per questo occorre un’ampia e libera offerta formativa che porti tutte le scuole a migliorarsi. Senza risorse aggiuntive per la scuola pubblica paritaria, le famiglie continueranno a non poter scegliere liberamente la scuola per i propri figli. Recentissimi episodi che hanno interessato la scuola paritaria – il dibattito in Parlamento sui finanziamenti al sistema paritario previsti nella legge di stabilità e una sentenza del Tar Lazio sull’inserimento di ragazzi con disabilità e il pagamento degli insegnanti di sostegno – ci dimostrano come la concezione di una scuola pluralista in Italia sia ancora lontana dall’affermarsi.
Lei Segretario ha l’occasione di passare alla storia come colui che, anche in questi due campi, può segnare una coraggiosa inversione di tendenza. Moderna ed Europeista.
Non la sprechi.
Con i migliori auguri di buon lavoro.
Roberto Gontero