Lettaera aperta al Direttore scolastico regionale.
Egregio direttore,
conclusosi ormai da tempo l’anno scolastico ed in previsione della prossima apertura, desidero sottoporre alla sua attenzione un argomento che mi sta molto a cuore e che ho evidenziato anche recentemente in una interrogazione al Governo: intendo riferirmi alla politicizzazione nelle scuole bolognesi ed emiliano- romagnole ed in particolare alle modalità di insegnamento della storia contemporanea e moderna e al relativo utilizzo di testi non sempre equilibrati.
Premesso che non intendo mettere in discussione la giusta libertà di insegnamento dei docenti, qualora però sia commisurata al rispetto delle leggi dello Stato ed al ruolo di educatore che l’insegnante medesimo deve avere, connaturato al dovere di lealtà nei confronti dello Stato medesimo, ritengo più che mai opportuna da parte dei suoi uffici una verifica, di intesa con i dirigenti scolastici nel mese di settembre ,al fine di sensibilizzare il corpo docente all’esigenza di formare le giovani generazioni all’insegna del confronto e della comprensione oggettiva,”non ideologica”, dei fatti più significativi della storia contemporanea e non solo.
Ritengo infatti che di fronte ai drammi del ventesimo secolo evidenziati dalle nefaste dittature comunista, nazista, fascista; di fronte ai fenomeni collegati alla guerra fredda, al rapporto fra islam ed occidente, fra religione e mondo laico, occorra una sensibilità particolare da parte del corpo docente, che eviti forzature ideologiche e di natura politica, come avviene da sempre in alcuni Istituti Superiori di Bologna, come mi è stato riferito da studenti e docenti di varie estrazione culturale, che lamentano la visione ideologicamente orientata a sinistra (vedi la demonizzazione del 18 aprile 1948 del ruolo di De Gasperi , lo scarso rilievo dato ai crimini del comunismo, le accuse reiterate di intolleranza nei confronti della Chiesa Cattolica, per non parlare del silenzio sulla violenza che terrorizzò l’Emilia Romagna dal ‘45 al ‘48, la sostanziale “comprensione” o “giustificazione” dell’estremismo Islamico, e l’elenco sarebbe estremamente lungo) e sovente anticlericale presente nell’insegnamento dei principali eventi, ad esempio del secolo ventesimo.
In conclusione, ritengo che la scuola non possa rimanere estranea alla realtà quotidiana, ma nemmeno deve essere subordinata a logiche politiche, di qualunque tipo, che le sono estranee, ed in questo senso devo registrare purtroppo il permanente clima di conflittualità e di forzata esasperazione ideologica che caratterizza le nostre realtà scolastiche, condizionate spesso da interferenze degli Enti Locali e da una lunga sequela di alterazioni della realtà storica e delle vicende quotidiane del nostro paese. Proprio perché la libertà di educazione e di apprendimento è un bene prezioso che deve tutelare tutti, mi sono permesso di sottoporle queste riflessioni che scaturiscono dalla convinzione di adempiere un dovere civico e morale come parlamentare e cittadino, ed in questo senso l’opera svolta dall’Ufficio da Lei diretto è essenziale.
On. Fabio Garagnani
Coordinatore cittadino PdL di Bologna