Come preannunciato nei giorni scorsi, alle elezioni regionali del prossimo 23 novembre sosterrò di Fabrizio Nofori, candidato consigliere alla Regione Emilia Romagna per Fratelli d’Italia. Pubblico con piacere l’intervista realizzata dal mio ufficio stampa sui temi della sanità, della scuola e del lavoro.
A cura della redazione
Fabrizio Nofori come vede la sanità in Emilia Romagna?
La Sanità in Emilia-Romagna era uno dei fiori all’occhiello della Regione, penalizzato dai “baronati” che vi comandano e dall’ accentramento dell’offerta nei grandi centri urbani, a discapito delle piccole realtà sanitarie locali; piccole realtà che rappresentano eccellenza e vicinanza alla gente: la sanità va organizzata a misura d’ uomo. Mi riferisco, rispetto al nostro territorio, a Ospedali come quelli di San Giovanni in Persiceto, Bentivoglio o Porretta, per cui bisogna trovare risorse e non portarli alla chiusura. Questo sarà certamente uno dei miei impegni prioritari, perché la salute è un diritto fondamentale, da garantire all’utenza partendo proprio dalla qualità dei servizi e dalla comoda accessibilità.
La scuola materna è una vera emergenza in Emilia Romagna qual è la sua visione?
Proprio l’anno scorso a Bologna abbiamo dovuto assistere alla farsa ideologica,costata peraltro cara alla collettività, di un referendum per togliere i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie. Fratelli d’ Italia-AN è scesa massicciamente in campo al fianco delle associazioni delle scuole paritarie, attraverso banchetti e volantinaggi, per spiegare come queste scuole abbiano un grande valore di sussidiarietà e vadano tutelate, perché costano ai Comuni pochissimo rispetto alle pubbliche, ma, attraverso il contributo delle famiglie, suppliscono agli scarsissimi posti disponibili nelle materne appunto pubbliche. Fa riflettere che a Bologna e Provincia siano tutte, eccetto una, scuole cattoliche: come negare che sia una battaglia, come detto, ideologica? Dispiace constatare infine che Renzi, in perfetto stile di sinistra, abbia tagliato altri 20 milioni di Euro ai fondi destinati a queste scuole, perché ciò ricadrà ovviamente sulle famiglie, già provate dalla crisi. Sarà una battaglia dura, ma necessaria, avendo oltrettutto a cuore il pluralismo dell’offerta formativa.
Il lavoro è in crisi esistenziale sia perché insufficiente e sia per incapacità di rinnovarsi. Della sua esperienza come imprenditore cosa porterà a questa regione?
Banalmente è necessario intervenire sul costo del lavoro, perché ciò che io riconosco in busta paga ad ogni mio dipendente arriva nelle sue tasche per meno della metà.
Ciò non basta però: le aziende hanno troppi costi inutili su cui si potrebbe intervenire e che solo un imprenditore può conoscere, dalla tassa di possesso per un sistema audio/video, alla quasi totale assenza di sgravi per gli smaltimenti “virtuosi” di sostanze pericolose, alla tassazione dei rifiuti in base ai metri quadri e tante altre ne potrei raccontare. Il concetto è che basta scegliere da dove cominciare: ad oggi è mancata solo la volontà. Mi faccia poi concludere con una considerazione. Il nostro territorio vanta la presenza di aziende in gran parte artigiane o a conduzione familiare: è un valore ed un’eccellenza che va tutelata, perché è l’ ossatura della nostra economia e la fonte di benessere delle nostre famiglie.
L’area metropolitana, un progetto ancora tutto da delineare, quale sarà (se secondo lei c’è) il valore aggiunto per la nostra regione nell’immediato futuro?
E’ la solita “farsa in salsa rossa”. Hanno detto di aver abolito le province, ma hanno creato le città metropolitane, ispirandosi a modelli come Parigi, Londra o Madrid. Con tutto l’ amore che nutro per la mia città, credo dovremmo guardare la realtà e fare scelte mirate alla nostra peculiarità territoriale.
Il Consiglio Metropolitano è stato eletto dai Consiglieri Comunali di Bologna e Provincia, depauperando così i cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti, vizio della sinistra che ha ormai contagiato anche la politica nazionale. Inoltre, ogni Consigliere aveva un “peso” differente, in funzione del numero di abitanti del proprio Comune; ovviamente il maggior peso è risultato quello di Bologna, il cui Sindaco è per statuto anche il Sindaco della Città Metropolitana. Questo complicato meccanismo porterà la politica locale sempre più lontana dai territori ed i cittadini sempre più lontani dalla politica.
Lo statuto può essere ancora modificato: sarà un altro dei miei impegni, forte delle realtà locali che andrei a rappresentare, se eletto.