Rottamatori di Bologna ed identità del Pdl che non può essere ridotta ad una sola tradizione politica o a pura protesta

Al di là forse della volontà dei promotori, la manifestazione di ieri a BOLOGNA dei “rottamatori del Pdl”, ha assunto toni di contestazione particolarmente aspra verso i vertici del partito ed il governo Monti che rischiano di disorientare sempre più i nostri elettori dando, a Bologna ed in regione, l’immagine di un partito che fa riferimento alle posizioni politiche ex AN, COSA CHE NON RISPONDE ASSOLUTAMENTE AL VERO.
Anche il sottoscritto da sempre sostiene che il governo Monti deve essere incalzato con proposte precise dal PDL, che deve rivendicare un suo protagonismo soprattutto per quanto riguarda il rilancio dell’economia e la tutela dei ceti medi e delle categorie più deboli sottoposte fra l’altro ad una pressione fiscale sempre più pesante, ma tutto questo in una ottica che tenga presente le attuali condizioni del paese e non si fermi ad una pura protesta.
In ogni caso il contributo che ognuno di noi può e deve dare per il rilancio del PDL non può trasformarsi in AUTOLESIONISMO, deve riconoscere il ruolo del segretario ALFANO e, cosa per me essenziale, l’appartenenza al PPE che significa adesione ai valori della tradizione cristiana, liberale e riformista con un forte ancoraggio all’identità nazionale ed europea.
Proprio a Bologna di fronte ad una sinistra in crisi di identità, il PDL ha il dovere di manifestare la sua essenza di partito pienamente aderente a quegli ideali, smentendo nei fatti e nelle parole l’idea di una sua identificazione con una sola tradizione politica, anzi favorendo i momenti di unità e superando certe distinzioni interne o forme di settarismo che non hanno più senso.

On Fabio Garagnani, parlamentare Pdl Emilia Romagna