Sono ormai troppi i segnali che dimostrano le profonde anomalie della sanità Emilano romagnola e l’assoluta incapacità delle autorità istituzionali preposte, ad attuare un controllo efficace; non è’ solo l’affaire Lusenti (vedi articol precedente) o questo ennesimo episodio (da verificare ovviamente) di mala sanità ma è tutta l’organizzazione sanitaria della nostra regione che risente di un pesante clima di politicizzazione e di segretezza, determinata anche da una legislazione nazionale che dà troppo potere alle regioni in materia sanitaria, anche nella selezione del personale medico ad ogni livello. Mi chiedo se sono veramente i capaci e i meritevoli ad essere promossi primari chirurghi, di ostetricia, di medicina interna, etc. o non sono forse i protetti da determinate camarille di partito o di loggia o di consorterie varie; non per citarmi, ma quando ero parlamentare proposi una commissione d’indagine sui rapporti fra politica e sanità che ritengo quanto mai opportuna; mi auguro che il gruppo regionale PDL ASSUMA UN’INIZIATIVA POLITICA FORTE al riguardo, non per cercare ad ogni costo un colpevole ma per dare RISPOSTE PRECISE ALL’OPINIONE PUBBLICA che chiede chiarezza e soprattutto uguaglianza di trattamento di fronte alla legge oltre a garanzie precise di tutela delle capacità professionali.
Riporto in calce copia dell’esposto che mi è stato inviato per conoscenza e sul quale sta indagando la magistratura.
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BOLOGNA - Si muove la Procura di Bologna sul caso delle liste d’attesa che sarebbero state «gonfiate» all’ospedale Maggiore per aumentare le ore di straordinario serale. Il tutto comincia con un esposto, anonimo, arrivato venerdì in Procura. Al momento non ci sono ipotesi di reato, nè tantomeno indagati, ma i magistrati di via Garibaldi stanno vagliando con attenzione le oltre 100 pagine (per la maggior parte si tratta di documenti) del «dossier».
IL «DOSSIER» – L’esposto svelerebbe, appunto, liste d’attesa gonfiate al Maggiore per incassare lo straordinario serale: visite ed esami – in particolare tac e risonanze magnetiche – registrati come eseguiti senza però che il paziente si sia mai presentato in ospedale, per incassare più soldi in busta paga.
IN PROCURA – A confermare l’attivazione della Procura (titolare del fascicolo è il pm Morena Plazzi) è il procuratore aggiunto Valter Giovannini: «Immediatamente dopo la ricezione dell’esposto – spiega – vista la densità e la complessità degli argomenti, e il dettaglio con cui è descritta la condotta in questione, sono stati disposti gli accertamenti dei Nas». La Procura si augura «di non dover scomodare un numero rilevante di pazienti per verificare quanto denunciato nell’esposto». L’invito tra le righe è ai camici bianchi: chi sa parli.
BARIGAZZI: «APPURARE SUBITO LA VERITA’» – «Non possiamo permetterci di avere un’ombra su un ambito così delicato. Per questo spero che la Procura faccia luce il più presto possibile», è l’auspicio dell’assessore alla Sanità della provincia di Bologna, Giuliano Barigazzi, co-presidente della Conferenza socio-sanitaria. «Va appurata in maniera velocissima la verità», aggiunge.