L’atteggiamento della Procura di Milano nei confronti del Presidente Berlusconi è gravemente lesivo non soltanto per un oggettivo accanimento ma perché rischia di condizionare pesantemente lo svolgimento della campagna elettorale, considerazione che ho registrato condivisa in molti ambienti bolognesi preoccupati che la dialettica politica sia danneggiata da logiche giudiziarie che dovrebbero essere estranee alla medesima. Sempre più mi convinco osservando anche le vicende dell’Emilia-Romagna che occorra una radicale modifica della funzione della magistratura, non per limitarne l’autonomia, bensì per renderla autonoma da influenze politiche E RENDERE CREDIBILE e rispettato da tutti come è giusto che sia “il necessario controllo di legalità”, fissando rigidi paletti, ad esempio alle candidature dei magistrati ad incarichi politici, e soprattutto modificando il consiglio superiore della magistratura oggi come oggi troppo autoreferenziale e condizionato spesso da logiche della sinistra più oltranzista. Sia ben chiaro, la grande maggioranza dei magistrati è integerrima, ma sono purtroppo evidenti, da sempre, nella storia d’Italia e nel nostro caso in Emilia Romagna i collegamenti fra una minoranza ideologizzata di magistrata e di PCI-PDS-PD. Mi auguro che il prossimo parlamento si faccia carico di una organica riforma della giustizia nel senso su indicato.