In merito alla decisione che il sindaco Merola assumerà circa la data per il referendum sui finanziamenti comunali alle scuole paritarie, trattandosi di un argomento che coinvolge tutta la comunità bolognese ed essendo in ballo il diritto alla libertà di educazione ed il principio della parità scolastica riconosciuto, occorre tenere presente la funzione preziosa che molti istituti svolgono, in molti casi da centinaia di anni e che costituiscono un autentico patrimonio culturale che rischia di essere disperso con evidenti danni per il mantenimento dell’identità storico-culturale del nostro paese.
Per prima cosa, è bene ricordarlo, il principio della parità scolastica è stabilito con legge dello Stato n. 62 del 2000 (legge Berlinguer) la quale riconosce le scuole paritarie come facenti parte del sistema pubblico integrato e come tali destinatarie di oneri ed onori destinati alle scuole statali,
Non si può neppure dimenticare che le scuole paritarie , soprattutto a livello della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, hanno un ruolo di integrazione rispetto al servizio scolastico statale il quale, da solo, non potrebbe soddisfare tutte le esigenze della popolazione e la richiesta delle prestazioni essenziali i cui livelli minimi debbono, per precetto costituzionale, essere garantiti agli alunni e alle famiglie su tutto il territorio nazionale.
Su questo argomento, ho proposto nell’arco della mia attività parlamentare numerosi atti di sindacato ispettivo nonché una proposta di legge sul riconoscimento della parità scolastica per ribadirne l’importanza, anche di fronte a leggi regionali che opportunamente riconoscono la libertà di scelta educativa dei genitori di tutelare la pluralità dell’offerta nel campo dell’istruzione.