Non condivido le perplessità di tanti amici del centrodestra sulla vittoria elettorale della Merkel in Germania; è indubbio che in questi ultimi mesi è forse prevalsa nella politica economica tedesca una certa dose di egoismo e di “durezza teutonica” senza la dovuta attenzione ai paesi piu deboli della Comunità Europea, ma mi rifiuto di pensare che la Cancelliera Merkel erede di Kohl e di Adenauer possa prescindere dalla grande tradizione cristiano democratica che non solo ha reso grande la Germania ma l’ha inserita stabilmente in Europa evitando e combattendo “rigurgiti nazionalisti”.
Il modo con cui è stata portata avanti l’unificazione, assorbendo ed integrando anche duramente una Germania Est (comunista) arretrata ed attardata su un modello di sviluppo superato e desueto, merita rispetto, come pure le nette condanne, mai sufficienti del resto, del passato nazista di quel paese.In realtà la CDU e la Cancelliera Merkel hanno realizzato una sintesi fra esigenze del mercato e principi di solidarietà sociale “rubando” come attestano autorevoli commentatori politici determinate tematiche tradizionalmente rappresentate dalla sinistra ed ottenendo il consenso di gran parte della classe lavoratrice (vedi la flessibilità del mercato del lavoro!).
Pur con le dovute riserve per risorgenti tentazioni egemoniche,la politica dell’Italia verso la Germania dovrà essere improntata ad una maggiore fiducia non dimenticando che ben un milione di nostri concittadini risiedono là pienamente integrati e rispettati. Peraltro, a riprova di quantosopra,anche la trasmissione di ieri a Porta a Porta ha visto da parte di tutti gli intervenuti, imprenditori, sindacalisti e politici una unanime favorevole considerazione del sistema tedesco sia dal punto, di vista economico che sociale.