Enzo Tortora in aula in una pausa del processo a Napoli (Lapresse)
Egregio sig Direttore, mi rivolgo a Lei come responsabile scolastico della nostra regione per sottoporle una mia proposta concernente la vicenda umana di Enzo Tortora. Un consenso vastissimo accompagna in questi giorni la proiezione del docufilm di Ambrogio Crespi “Enzo Tortora – Una ferita italiana” che con coraggio ha presentato la tragica vicenda umana del giornalista, vittima innocente di un cattivo uso della giustizia che deve servire come ammonimento per la società italiana e le giovani generazioni soprattutto oggi che si parla di riforma della giustizia. Proprio perché sarebbe ingeneroso fare di ogni erba un fascio ed accusare indiscriminatamente tutti i magistrati in gran parte corretti funzionari dello Stato, occorre evidenziare l’anomalia di una amministrazione della giustizia spesso autoreferenziale, prigioniera delle ambizioni personali o politiche di qualcuno dei suoi componenti ed in questo senso “vedrei con molto favore un’iniziativa dell’ ufficio scolastico regionale d’intesa con gli organi collegiali ed i dirigenti scolastici per favorire la proiezione del film documentario nelle scuole superiori della nostra città e regione.” Mi rendo conto che una proposta del genere può suscitare polemiche e rischia di apparire politicamente inopportuna, ma la scuola non può rimanere assente dai complessi problemi dell’attualità quotidiana e nel passato varie proiezioni hanno avuto luogo in determinati istituti coinvolgendo studenti e docenti; d’altra parte e’ evidente a tutti che il problema giustizia è ogni giorno all’attenzione della cronaca quotidiana ed un dibattito serio e profondo dopo la proiezione del film potrebbe aiutare gli studenti a comprendere le motivazioni di un dibattito su un argomento delicato come quello della “Giustizia”che coinvolge profondamente i settori più disparati dell’opinione pubblica.
