La indiscutibile vittoria di Matteo Renzi alle primarie del PD apre prospettive nuove e nello stesso tempo incerte nello scenario politico italiano e se da un lato occorre dare atto al neo segretario del PD di coraggio e chiarezza nel delineare in modo “originale” le prospettive del suo partito e del paese, dall’altro rimangono aperti alcuni interrogativi concernenti la personalità del nuovo leader e la sua effettiva capacità di leadership. Intendo riferirmi al ruolo della sinistra interna al PD ed ai condizionamenti che vorrà porre al nuovo segretario, emblematiche le dichiarazioni di Cuperlo e soprattutto di D’Alema subito dopo lo scrutinio, ed inoltre le proposte dirompenti ed in qualche caso demagogiche di Renzi sono molte ed impossibili da realizzarsi in poco tempo.In questo scenario, caratterizzato da un’invadenza “atipica” del Presidente della Repubblica, assume un ruolo centrale FI ed il Presidente Berlusconi che ieri ha proposto opportunamente un governo di scopo per fare la nuova legge elettorale per poi andare alle urne in coincidenza con le elezioni europee a maggio, ed in questo senso mi auguro che Renzi stesso sia coerente con le sue dichiarazioni di questi giorni. E’ il bene del paese che richiede un nuovo governo dotato comunque vada di una maggioranza solida ed omogenea,in grado di fare quelle riforme economiche, istituzionali ormai non più dilazionabili; mentre altri paesi come la Spagna (vedi dichiarazioni di Rajoy), si stanno riprendendo, l’Italia “arranca” alla meno peggio; il governo Letta infatti gestisce l’esistente scontentando tutti per effetto della sua incapacità-impossibilità di decidere, mentre il paese ha bisogno di una terapia d’urto checché ne dicano alcuni esponenti del Nuovo Centro Destra.