La preoccupante situazione della Sanità Bolognese

Il progetto di ristrutturazione della sanità bolognese come illustrato in varie riunioni con dirigenti ed amministratori locali dal dir.Ripa di Meana, prevede  4 centri nevralgici: Ospedale Maggiore, Policlinico SOrsola Malpighi, Bellaria (centro delle neuro scienze), Ospedale di Bentivoglio per la pianura bolognese e la contemporanea riduzione delle prestazioni degli ospedali di Budrio (di fatto dependance del policlinico S Orsola),di S Giovanni in Persiceto (ridotto alla sola funzione di riabilitazione e medicina),la riduzione di attività diBazzano e le prospettive alquanto incerte di Porretta  per non parlare di Vergato. A parte ovvie considerazioni sulla segretezza del piano ed il mancato coinvolgimento delle minoranze negli enti locali, mi parrebbe opportuno che decine e decine di milioni di euro spesi negli ultimi 20 anni per dotare le strutture ospedaliere della provincia di mezzi sofisticati in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti e della collettività, non siano resi inutili per effetto di decisioni affrettate e carenti di quella lungimiranza che un amministratore deve pur avere. I consigli comunali, a mio modo di vedere, non possono essere messi di fronte al fatto compiuto ed in ogni caso i processi di ristrutturazione debbono essere motivati economicamente  e socialmente!Mi permetto  pertanto di sollecitare una discussione nei vari consigli comunali della provincia,al fine di ottenere dai vari sindaci non solo un vostro coinvolgimento ma risposte precise in merito al futuro assetto della sanità bolognese che non può essere deciso da pochi addetti  soddisfatti del loro splendido isolamento.