Ho letto ieri un Twitter (che condivido al 100×100) dell’on Mara Carfagna che propone l’introduzione per legge delle “primarie”, proposta che mi pare risponda al desiderio di partecipazione di molti elettori desiderosi di contribuire alla scelta del candidato parlamentare, oggi come oggi anche nella bozza di accordo Berlusconi – Renzi, impedita nella “lista bloccata” anche se di piccole dimensioni. La previsione legislativa consentirebbe di eliminare le polemiche sulla mancata introduzione del voto di preferenza e sarebbe una indiscutibile testimonianza di democrazia e di partecipazione popolare, in quanto costringerebbe i gruppi dirigenti dei partiti a tener conto dell’opinione dei cittadini che sarebbero chiamati in prima persona ad una scelta che li riguarda direttamente e che non consente poi alibi di alcun tipo, come lo strapotere dei partiti, di determinate lobbies etc, fornendo inoltre criteri precisi e non discutibili per la formazione delle liste, non sempre rispondenti al principio del mandato popolare ed alla figura di parlamentare come delineata dalla Costituzione. In un momento come l’attuale in cui l’assetto dello stato è completamente ripensato e la ipotizzata legge elettorale prevede, giustamente, collegi piccoli per dare la possibilità al candidato di essere conosciuto dai suoi elettori, LE PRIMARIE DI COLLEGIO possono meglio completare e definire il nuovo assetto istituzionale.