Al Ministro dello sviluppo economico per sapere – premesso:
il fenomeno della cooperazione è trattato nel nostro ordinamento con favore;
tuttavia si rileva che oltre alla cooperazione autenticamente sociale esiste anche una cooperazione che si connota come una vera e propria holding imprenditoriale, collegata spesso, a vari livelli, con gli enti locali che, specie nell’Emilia Romagna, fanno spesso capo alle sinistre;
i rapporti tra cooperazione rossa e potere politico sono stati denunciati anche nel libro”Falce e carrello” scritto dall’imprenditore Bernardo Caprotti e da Stefano Filippi che segnalava, tra l’altro, come l’impresa Esselunga si fosse trovata in difficoltà ad estendere la sua rete commerciale in Emilia Romagna proprio in considerazione dei collegamenti tra cooperative ed enti locali e del comportamento scorretto sotto il profilo commerciale delle prime;
una recentissima sentenza del tribunale di Milano ha condannato Esselunga, gli autori del libro nonchè la casa editrice e persino l’autore della prefazione, per concorrenza sleale sostenendo che il libro citato integri un’illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia e vietando pertanto l’ulteriore diffusione dello stesso; tale sentenza ha suscitato sconcerto nell’interrogante ma anche in altri autorevoli esponenti politici della maggioranza e del Governo anche in considerazione del fatto che anche recenti inchieste sembrano fornire concreti elementi su cui fondare l’idea di degenerazioni nel sistema cooperativo ed indebite contiguità tra questo e il sistema politico specie in Emilia Romagna;
è opportuno che il Ministro interrogato, alla luce di questi elementi ed aldilà di pronunce giudiziarie che per l’interrogante restano discutibili e tali da compromettere il diritto dei cittadini di informare ed essere informati, svolga una puntuale attività di vigilanza sul rispetto delle leggi e del principio mutualistico da parte delle cooperative per distinguere quelle attività autenticamente riconducibili alla ratio della cooperazione e quelle che invece si connotano come vere e proprie holding imprenditoriali o che presentano anomali collegamenti con specifiche aree politiche;
se il Ministro interrogato abbia adottato o intenda adottare iniziative dirette a verificare con la massima severità la corretta applicazione delle norme legislative, regolamentari, statutarie e mutualistiche nelle cooperative con specifico riferimento a quelle cooperative che operano, specie in Emilia Romagna, in stretta connessione con gli enti locali e con la politica e se non intenda adottare iniziative, anche normative, per rompere quella che, ad avviso dell’interrogante costituisce un’indebita rete di rapporti tra “cooperazione rossa” e politica e per evitare la possibilità di episodi come quelli descritti nel libro citato abbiano a verificarsi.