In questi giorni si parla sempre più di un possibile “rimpasto” del governo Letta, alla luce delle scarse prestazioni di alcuni ministri e dell’esigenza di recuperare credibilità presso l’opinione pubblica, palesemente insoddisfatta se non più, dell’operato dell’esecutivo.A prescindere dal giudizio negativo che in molti danno fra cui il sottoscritto, di questo governo, mi chiedo come fanno i partiti che sostengono Letta a non rendersi conto che le condizioni del paese non consentono più certi “stanchi riti” ormai desueti ma richiedono non tanto un’alternanza di ministri quanto una POLITICA ECONOMICA e SOCIALE completamente nuova, di rifondazione dello stato sociale che non può essere garantita dalla miscela anonima ed ambigua di questo governo sostenuto da partiti tanto diversi e contrapposti. Alla prova dei fatti, questo governo non è riuscito a compiere scelte precise ed ha fallito l’obiettivo per cui fu votato dal parlamento e per la vanagloria di qualcuno rischia di affossare definitivamente le prospettive di “risalita “dell’Italia oltre che di credibilità internazionale (le vicende collegate ai MARO’ sono emblematiche al riguardo). Nonostante i bollettini trionfali di qualche ministro, una sola cosa rimarrebbe da fare a Letta: dimettersi prendendo atto del fallimento delle cd LARGHE INTESE e della impossibilità con partiti così diversi di gestire un qualunque progetto politico,anche limitato nel tempo. Ma in Italia c’è chi pur di avere qualche minuto di gloria o meglio di “potere” preferisce mandare alla “malora” il paese! Ci penseranno comunque gli elettori.