L’avvio del processo di beatificazione di Rolando Rivi il seminarista di Reggio ucciso da partigiani comunisti a soli 14 anni in odio alla religione, conferma purtroppo il clima di terrore instaurato in Emilia Romagna dai social-comunisti nel dopoguerra e la necessità di un approfondimento storico di quel periodo per troppo tempo negato o attenuato in nome della ragione di stato, che ha impedito negli ultimi 50 anni ogni forma di revisione critica della Resistenza per non danneggiare l’immagine falsa di un PCI democratico e tollerante. Come ho avuto occasione di ribadire spesso, non si tratta di richiamare alla memoria per fini strumentali un periodo storico ormai concluso ne’ di ripristinare storici steccati, ma di ristabilire la verità sulla situazione dell’Emilia Romagna nel dopoguerra e oltre, per un rispetto elementare dovuto alle vittime innocenti e smascherare vere e proprie falsità alle quali per anni ci hanno abituato figli e nipoti di Togliatti. In questo senso ribadisco l’attualita’ della mia proposta di legge per istituire una commissione parlamentare per le vittime del dopoguerra.