La scomparsa del Cardinale Biffi rappresenta senza dubbio un grande lutto per la Chiesa cattolica e per la città di Bologna che lo ebbe come Arcivescovo per quasi 20anni, durante i quali si caratterizzò per l’estrema affabilità verso tutti non disgiunta da un certo senso dell’umorismo. Accanto alla gentilezza dei modi,univa però una fermezza nella difesa dei principi essenziali della fede cristiana,contro tentativi di adattarla al cd spirito dei tempi; fine teologo e scrittore ha sempre sostenuto l’integrità della dottrina cattolica contro certe forzature del post concilio e con notevole anticipo rispetto ai tempi, individuò i rischi di un’immigrazione incontrollata di mussulmani, preoccupandosi del futuro cristiano dell’Europa, in tal senso richiamandone le radici cristiane in sintonia con Giovanni Paolo II. In questa sede vorrei ricordare anche le parole con cui nel lontano 1985 previde la fine di un certo modello comunista di società, nella nostra città e regione parlando di Bologna come “Sazia e disperata” individuando la crisi del sistema emiliano allora ritenuto vincente e poi rivelatosi soprattutto in questi ultimi anni totalmente perdente. Spero che la Chiesa possa ancora avere pastori come il Cardinal Biffi, necessari soprattutto nell’attuale momento di incertezza dottrinale in cui i rischi di attenuare le verità evangeliche in nome del cd dialogo con gli altri, emergono con sempre maggior forza.