La delibera della giunta Merola che regola il contributo da parte del comune alle scuole paritarie è singolarmente piena di contraddizioni che mi auguro non siano volute deliberatamente per confondere l’opinione pubblica, in quanto mi sembra in contrasto, in alcuni suoi postulati, con lo spirito della legge n. 62 del 2000 che definisce il sistema pubblico integrato di istruzione riconoscendo esplicitamente la funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie.
Questo è il primo punto di contraddizione della delibera della giunta mentre il secondo e più importante, accanto a termini impropri come “punizione”, è il concetto che le scuole debbono essere aperte a tutti cosa che in sé mi pare ovvia purchè ci sia la corrispettiva dotazione economica.
In ogni caso deve essere salvaguardata, a mio modo di vedere, la finalità educativa religiosa (cattolica) delle scuole paritarie il cui scopo essenziale è proprio quello di dare un insegnamento basato sui principi della chiesa cattolica.
Ricordo poi al sindaco e alla sua giunta che le rette alte dipendono dai costi esorbitanti sopportati dalle istituzioni educative cattoliche senza alcun aiuto da parte dello Stato e che comunque le medesime scuole risparmiamo rispetto alle parallele scuole statali una quota maggiore per alunno.
Infine ricordo sempre al primo cittadino, ed al riguardo ho chiesto al Governo una sua opinione in un’interpellanza, che il bilancio comunale e le relative risorse fanno riferimento alle esigenze di tutti, e sottolineo tutti, i cittadini non solo agli elettori di Merola e che il contributo eventualmente rilasciato dal comune risponde a criteri di giustizia non di elargizione graziosamente concessa da “sua maestà il sindaco”.
On. Fabio Garagnani, deputato Pdl Bologna