Il fallimento del PD ha radici profonde

Pochi osservatori politici nel definire concordemente il fallimento del progetto politico del PD, hanno rilevato la responsabilità primaria di Romano Prodi responsabile di aver costruito l’ “Ulivo” su una antistorica fusione fra excomunisti ed ex democristiani di sinistra, caso unico in Europa, STANTE L’IMPOSSIBILITÀ DI UN PARTITO DI SINISTRA IN CUI CONVIVONO L’ANIMA SOCIALISTA E QUELLA CATTOLICA. Oggi assistiamo pertanto all’atto conclusivo di una processo inevitabile e che, soprattutto a Bologna, era latente da tempo.  In effetti a parte la distinzione fra tradizione riformista e radical-socialista da sempre presenti nella sinistra italiana e nell’ attuale PD, occorre riflettere su un altro elemento significativo e cioe’ sulle notevoli distanze culturali ed etiche fra le due tradizioni politiche della sinistra ed il cattolicesimo; la Francia insegna al riguardo con la politica anticlericale di Hollande in materia di diritti civili, ed in ogni caso la sconfitta di Bersani e’ la sconfitta di una proposta politica incompatibile con l’attuale configurazione politica d’Europa. Spero, e lo dico senza acrimonia, che i nostalgici del “cattocomunismo” o del Dossettismo, termini forse impropri ma quantomai significativi, ne prendano atto una volta per tutte rassegnandosi all’evidenza storica e politica degli ultimi 10 anni.