In riferimento alla sentenza di condanna formulata nei confronti dei dirigenti della Coop Costruttori di Argenta che chiude con 8 condanne e 12 assoluzioni (come dicono alcuni commentatori, condanne troppo lievi) il processo per il crac dell’azienda, di cui nel 2003 era stato scoperto un buco da un miliardo di euro scoperto, che ha messo in ginocchio oltre 10mila creditori e migliaia di famiglie ripropongo, a costo di essere ripetitivo e monotono ma i fatti mi danno ragione, la mia proposta di istituire una autorità per la vigilanza sulla attività degli enti cooperativi.
Evitando generalizzazioni improprie ed accuse indiscriminate ma basandomi su fatti concreti concernenti il sistema globale delle cooperative in Emilia Romagna, ritengo necessario che si affronti il problema di un efficace controllo sul sistema cooperativo e sul rapporto del medesimo con le istituzioni e la politica, il quale, in alcuni casi, per effetto della commistione da sempre presente nelle nostre realtà dominate dalla sinistra, perde l’originale modello di integrazione mutualistica per trasformarsi, per dimensione e raggio di azione, in una pura impresa dedita al lucro.
In questo senso ritengo che una commissione di vigilanza sia necessaria per controllare la situazione di monopolio assoluto delle cooperative in vari settori, dall’abitazione alla distribuzione, sanità e altro che in questi anni, soprattutto nella nostra realtà territoriale regionale, ha cancellato imprese private e commercio al dettaglio e quindi, ai candidati nelle liste del PDL chiedo se nel loro personale programma siano state inseriti anche questi importanti argomenti che sono di assoluta importanza per l’opinione pubblica locale o se intendano inserirlo.