Caso Cardiologia Policlinico di Modena: ma chi doveva vigilare?

caso-cardiologia-policlinico-modenaLa gravità dei fatti accaduti presso il reparto di Chirurgia Emodinamica del Policlinico Universitario di Modena tra il 2009-2011 all’interno del quale all’insaputa dei pazienti venivano sperimentati da medici prezzolati dalle ditte produttrici presidi sanitari (valvole cardiache, stent e palloncini), oltre ad essere un crimine di gravità inaudita pone al centro della questione un aspetto di fondamentale importanza sul quale ho invitato il Governo alla riflessione.
Il Policlinico di Modena infatti, è una struttura universitaria e, come tale, in base alla normativa vigente, la nomina del direttore sanitario spetta alla Regione la quale come minimo dovrebbe giustificare, di fronte a fatti di questa gravità, una omessa vigilanza che sino a prova contraria può apparire colpa grave e mi auguro non connivenza o pressapochismo.
Nel quadro di quanto è avvenuto, rammento all’esecutivo la mia proposta di legge dell’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui rapporti tra politica e sanità, affinchè si possa avere più trasparenza nella selezione del personale medico dirigente, (non solo alla luce di quanto avvenuto a Modena), premiando la meritocrazia, le effettive capacità e qualità di chi si accinge o lavora nell’ambito sanitario, nonché la mia proposta di legge sulla separazione dei policlinici universitari dai condizionamenti delle regioni, che definisce precise competenze delle facoltà di medicina e chirurgia rispetto alle Regioni. Inoltre, alla luce di questi fatti che violano anche le più indispensabili e basilari norme deontologiche e che esulano dalla tutela e dalla salvaguardia del degente, ritengo che la Regione EmiliRomagna sarebbe dovuta intervenire anzitempo e ora, attraverso un’ispezione ministeriale, occorre accertarne e indicarne le precise responsabilità sulla vicenda.