Condivido le posizioni dei coordinatori del PDL che in Emilia Romagna, in occasione dei ballottaggi di domenica prossima dai quali il PDL è stato escluso, hanno invitato i nostri elettori a votare secondo coscienza, ma personalmente ritengo che in questo momento debba prevalere su tutto la necessità di un cambiamento politico che interrompa decenni di governo della sinistra che ha identificato ormai, purtroppo, le nostre realtà con il PD.
In questo contesto credo che la scelta di votare M5S sia la più giusta pur in presenza di evidenti contraddizioni e di interrogativi non risolti del movimento medesimo e conseguentemente se potessi votare a Budrio o Parma non vorrei rafforzare la sinistra ufficiale che ci ha abituati a troppi discorsi inutili e ad una gestione del potere spregiudicata e priva di ancoraggio ideale.
Mi chiedo e vi chiedo: rotto per rotto, perché non verificare ciò che e’ in grado di fare il movimento 5 stelle? Certo c’è improvvisazione, forse ingenuità, ma in quei giovani vedo anche buona fede e la volontà di contestare un potere che dura da troppo tempo.
Non mi nascondo la strumentalità di Grillo ma sinceramente non me la sento di valorizzare una sinistra istituzionale che in questi anni ci ha sostanzialmente tiranneggiato ed ha dimostrato un attaccamento anomalo a certe logiche di potere!
A volte in politica bisogna osare e soprattutto in Emilia Romagna ribaltando certi schemi consociativi!
Non possiamo in sostanza avvallare con il nostro voto una gestione del potere che abbiamo sempre giudicato negativamente e dalla quale ci siamo contrapposti non per partito preso ma sulla base di fatti concreti e sulla nostra identità politica. E’ ovvio che il PDL, ad ogni livello, dovrà avviare una profonda riflessione per quanto riguarda Bologna e l’Emilia Romagna sul rischio che l’insoddisfazione verso la lunga egemonia della sinistra penalizzi il PDL medesimo a vantaggio del Movimento 5 Stelle e, nonostante la coerenza da noi dimostrata in varie occasioni, dobbiamo però interrogarci sul significato di queste elezioni ed agire conseguentemente.
On. Fabio Garagnani