La notizia dell’avviso di garanzia alla presidente e vice della provincia Beatrice Draghetti, all’ex sindaco di Bologna Delbono e ad altri amministratori locali per abuso d’ufficio nella vicenda “people mover” per avere favorito le cooperative,conferma al di la della verifica che la magistratura dovrà fare,un quadro particolarmente inquietante e risaputo delle collusioni presenti a Bologna ed Emilia Romagna fra potere locali e sistema delle cooperative rosse che in questi anni ha limitato fortemente il pluralismo economico e sociale della nostra regione. A coloro che in questi mesi mi rimproveravano un eccesso di durezza verso la sinistra in Emilia Romagna, rispondo che ripresenterò la proposta di commissione d’indagine parlamentare sui rapporti fra politica, enti locali e sistema cooperativo in ER. Proprio in considerazione del fatto che prima la vicenda Errani, poi Civis poi i collegamenti in Lombardia con le coop a proposito della vicenda Penati, ed infine questo avviso di garanzia per ilPeople Mover confermano l’esigenza di una verifica profonda su questo sistema di potere che da troppo tempo limita e condiziona il pluralismo.Ai miei critici chiedo: NON È FORSE GIUSTO INDAGARE UN SISTEMA DI POTERE CONOSCIUTO DA TUTTI IN EMILIA ROMAGNA ? Sul quale aggiungo si sono costruite fortune e che condiziona da sempre anche la minoranza.