Cento anni fa scoppiava la prima guerra mondiale che distrusse completamente la vecchia Europa, con il crollo degli imperi centrali (austroungarico e germanico) e di quello zarista e lo scoppio della rivoluzione russa con il trionfo di Lenin e dei Soviet. Centinaia di libri sono stati scritti sulle cause della grande guerra, sull’ omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo e sul ruolo del Kaiser Guglielmo II, di Francesco Giuseppe e Nicola II, ma rimane il fatto che l’equilibrio allora esistente imperniato ancora in parte “sull’ancien regime” fu sostituito da dittature brutali e spietate come il comunismo ed il nazismo e l’Europa dopo l’inutile strage come la definì Papa Benedetto XVI, perse il ruolo centrale che ancora aveva nello scacchiere mondiale. E ‘ indubbio che l’esasperato nazionalismo dei gruppi dirigenti dei vari paesi portò a questa tragedia (10 milioni di morti) che caratterizzò assieme alla seconda guerra mondiale il novecento e che si sarebbero potute evitare tante tragedie se fosse prevalsa la consapevolezza che le moderne armi di sterminio non avrebbero consentito la vittoria di nessuno dei 2 schieramenti; se è vero che la Germania e l’Austria-Ungheria furono sconfitte, è altrettanto vero che pur vincenti la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia iniziarono il loro declino, spossate dai costi umani ed economici della guerra; con l’entrata in guerra al fianco delle potenze dell’intesa gli Stati Uniti si inserirono a pieno titolo nella politica mondiale. La pace di Versailles nel 1918 fu solo una tregua, che scatenò desideri di rivincite ed alimentò quegli odi dai quali scaturì la seconda guerra mondiale. I vari Clemenceau, Lloyd george, Orlando per non parlare del presidente americano Wilson non si dimostrarono nè lungimiranti nè statisti, distrussero l’impero austroungarico che per secoli aveva garantito un equilibrio all’Europa centrale e crearono piccoli stati “a tavolino” separando popoli e determinando il sorgere di futuri conflitti (vedi a tal proposito la creazione dell’artificiale regno iugoslavo a spese dell’Italia e le dure sanzioni imposte alla Germania). Oggi gli storici ammettono che non è giusto dare la colpa del conflitto solo agli imperi centrali (il militarismo prussiano ebbe sicuramente la sua responsabilità), ma anche l’imperialismo britannico e l’espansionismo russo foraggiato dalla Francia svolsero la loro parte e con immenso rispetto per il milione e più di Italiani che si sacrificarono con abnegazione, e’ dubbio che il nostro paese non avesse alternative alla guerra; ma la politica di Giolitti mirante alla neutralità fu bloccata dall’ambizione di casa Savoia e dalla minoranza interventista attiva e rumorosa nel paese. Mi fermo qui perché gli argomenti e le riflessioni su questo anniversario sono moltissimi e ci porterebbero lontano, ma da ” appassionato dilettante” di storia VORREI APRIRE UN DIBATTITO sulle cause e le conseguenze della prima guerra mondiale non nascondendo molti inutili massacri.