Politica Bologna: 34 scheletri ritrovati a San Giovanni in Persiceto: dibattito sull’ambiguità storica del Pci.

Le nuove rivelazioni sul ritrovamento di 34 cadaveri nel dopoguerra a San Giovanni in Persiceto, a parte una doverosa verifica per casi analoghi rivelatisi falsi (basta vedere il caso della sindone), non mette in discussione la proposta di legge che ho recentemente reiterato e che richiama alla mente le vittime della violenza di sinistra nel periodo 1945-1948 a Bologna ed Emilia Romagna, centinaia e centinaia di persone uccise, a guerra finita e sottolineo finita, in nome di un odio ideologico nel sogno di una instaurazione di un regime comunista. La condotta dell’allora PCI piena di ambiguità e connivenze, (basta accennare alla vicenda di Fanin ed alla condanna all’ergastolo del segretario del Pci persicetano e di tre locali esponenti) conferma l’anomalia di un partito come quello di Togliatti che aderì alla democrazia solo per convenienza non certo per intima convinzione, deve essere condannata storicamente ed il “rispetto per le vittime innocenti” non il desiderio di riproporre antistoriche polemiche, mi ha indotto a presentare la proposta di legge di Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza politica negli anni 1944-1948 che trova un preciso riscontro nelle pubblicazioni di storici e giornalisti e dei parenti delle vittime con i quali ho parlato varie volte che mi hanno chiesto anche in questi giorni di perseverare nella mia iniziativa che si riassume nell’importanza di fare chiarezza su ciò che è avvenuto in molte realtà del nord Italia e dell’Emilia-Romagna in particolare, che hanno vissuto un terrore di massa che, in nome della Resistenza ma in realtà in un’ottica marxista, colpì vari innocenti tra cui cattolici e laici, colpevoli soltanto di credere ai valori della libertà e del solidarismo.

Inoltre si tende a enfatizzare la vicenda della Resistenza senza tentare, ad esempio, una seria analisi storica della sua reale dimensione e del consenso effettivo riscontrato presso l’opinione pubblica. Si sono sempre ricordati giustamente i massacri a opera dei nazifascismi, ma nulla è stato detto sulle pagine oscure della Resistenza. Non si intende rialzare vecchi steccati, né risvegliare divisioni o dolori. Si mira invece a comporre tutto alla luce della verità; perché solo nella verità sarà possibile chiudere definitivamente le pendenze che per oltre cinquant’anni sono rimaste aperte, e ricordo l’importanza di dare alle future generazione una visione neutrale e obbiettiva degli eventi storici, senza essere condizionati da visioni ideologiche di parte.

Onorevole Fabio Garagnani, deputato PDL, politica Bologna