La giusta condanna della strategia stragista che ha insanguinato l’Italia nel dopoguerra e la ricerca che – deve continuare – dei colpevoli, non può nascondere la verità storica e proprio nell’anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980.
Sento il dovere di affermare, nel doveroso rispetto del dolore dei famigliari delle vittime, che non condivido assolutamente l’affermazione secondo a quale “la strategia delle stragi dal dopoguerra ad oggi ha impedito all’Italia di diventare una democrazia compiuta”.
In realtà, la presenza di un partito comunista legato con un cordone ombelicale all’URSS ed alla sua politica oppressiva fino a giustificare i crimini di Stalin, l’invasione dell’Ungheria ed a condividere con timidi dissensi l’esperienza del cd socialismo reale, ha impedito all’Italia di evolvere verso un tipo di democrazia compiuta come gli altri paesi europei; si deve alla fermezza di De Gasperi, Scelba, Einaudi, Saragat per non parlare del ruolo essenziale svolto da Pio XII se l’Italia evitò il destino infelice dei paesi dell’Est europeo succubi per anni di un regime sanguinario ed oppressivo (osannato spesso dai comunisti italiani).
Tutti gli italiani dovrebbero essere consapevoli del significato della vittoria elettorale della DC e dei partiti laici il 18 Aprile 1948 che salvò la democrazia nel nostro paese. Questa è la pura e semplice verità che non può essere misconosciuta in nome di esigenze politiche di giustizia (pur comprensibili) ma che nulla hanno a che fare con la verità storica.