La vicenda SE.RI.BO. e l’atteggiamento tenuto dal Sindaco di Bologna, che rifiutando la proposta dei “Saggi”, ha nominato ai vertici della società una persona costretta a dimettersi per vicende giudiziarie, evidenzia da un lato l’arroganza del Sindaco che ha umiliato, non tenendo conto di una indicazione di un organo espresso dal Consiglio comunale, il Consiglio comunale stesso e l’intera città di Bologna.
Questa vicenda dai contorni oscuri dimostra peraltro la necessità inderogabile di porre un limite ai “poteri assoluti” dei sindaci, per fornire a tutti i cittadini le garanzie elementari nell’amministrazione della cosa pubblica e per renderli uguali di fronte alla legge. In questo senso ho rivolto un’interpellanza al Governo ponendo il quesito di una modifica della legge che regola l’elezione diretta del sindaco, la nomina della Giunta e i principali incarichi comunali, al fine di determinare un vaglio di ammissibilità e legittimità dei principali atti comunali, che compensi l’attuale “carenza legislativa” in materia che ha creato numerosi inconvenienti che non possono essere giustificati con la presunta governabilità di un comune.
Conseguentemente credo vada pure ricollocata la figura del segretario comunale, di fatto, ridotta ad un ruolo di mera consultazione del primo cittadino, non di garante della corretta applicazione della legge e della conformità degli atti della Giunta comunale a criteri di legittimità e coerenza legislativa.
La stessa questione della chiusura del centro storico nei Tdays nonostante le numerose proteste dei commercianti e dei cittadini, è la dimostrazione in un contesto diverso di quanto l’attuale normativa sia carente dal punto di vista della salvaguardia dei poteri di un organo elettivo come il Consiglio comunale di Bologna.
Roma, 6 giugno 2012
On.le Fabio Garagnani
Deputato PDL
Regione Emilia Romagna
