La grave vicenda del 58enne bolognese che si è dato fuoco di fronte all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, pone il problema, evitando strumentalizzazioni improprie, della necessità di maggior comprensione delle situazioni particolari dei cittadini e dei piccoli e medi imprenditori di fronte al fisco e il dovere di rendere umano e graduale l’approccio dell’Agenzia delle Entrate alle singole problematiche delle persone oggetto di contenzioso evitando, da un lato la tolleranza verso evasioni fiscali vere e proprie che sono un furto ai danni della collettività e dall’altro forme asettiche di sanzioni durissime che si trasformano molto spesso in persecuzioni vere e proprie.
E’ indubbio che negli ultimi tempi per modalità “spettacolari” e per l’impellente necessità di far fronte alla crisi economica del Paese, la pressione fiscale e i metodi per ottenere dal cittadino l’adempimento del suo dovere di contribuente hanno assunto l’aspetto quasi di stato di polizia che, in molti casi ha demotivato lo spirito d’iniziativa dei piccoli e medi imprenditori.
Occorre che si distingua caso a caso evitando di accomunare in una indistinta frode fiscale situazioni profondamente diverse fra loro.
In questo senso ho presentato un’interrogazione al Governo affinchè il ministro competente con propria circolare dia all’agenzia delle entrate l’orientamento da seguire nel combattere il fenomeno evasivo, tenuto conto però delle singole e personali vicende e prevedendo forme di pagamento dilazionate e personalizzate.
On. Fabio Garagnani, deputato Pdl Bologna