Ottimo risultato del convegno di Venerdì 10 Febbraio 2012 sulle prospettive del PDL bolognese alla luce della tradizione cattolico liberale riformista, nonostante le cattive condizioni climatiche, segno evidente che amici e simpatizzanti condividono l’importanza dell’argomento trattato e soprattutto la necessità di declinare a livello locale, con iniziative visibili e comprensibili, il senso dell’appartenenza al PPE che non può essere racchiuso in vuote parole. Principi come l’applicazione della dottrina sociale cristiana in ogni settore della vita amministrativa, quali la tutela della persona in ambito educativo economico e sociale, l’attenzione alle comunità intermedie e la delimitazione dell’intervento pubblico in settori limitati e precisi che non condizionano la libertà del cittadino, sono principi essenziali ai quali il PDL bolognese non può rinunciare, pena lo smarrimento della propria identità che deve essere riaffermata, anche e soprattutto, per quanto riguarda la nostra identità culturale in un momento come questo caratterizzato da tensioni e false tolleranze.
Quanto sopra è più che mai attuale nella realtà bolognese dove persiste l’egemonia della sinistra che continua ad identificare l’ente locale come sua diretta emanazione privilegiando le associazioni vicine al PD in ogni ambito dell’attività dell’ente medesimo; appare evidente, in questo senso, il collegamento strettissimo che esiste tra città di Bologna, comuni della provincia ed il sistema della Lega delle cooperative, che insieme costituiscono di fatto un pesante condizionamento non solo alla libertà economica ma alla libertà tout court, in quanto limitano di fatto in un certo qual modo la libera espressione del voto dei cittadini.