Anche in riferimento alle odierne dichiarazioni del Presidente della comunità islamica di Bologna e alla progettata moschea in città, in mattinata ho chiesto alla commissione competente di mettere in discussione quanto prima la mia proposta di legge: “Disposizioni concernenti gli edifici di culto delle confessioni religiose che non hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione” (552), in cui ho preso in considerazione il problema di una qualche regolamentazione delle Moschee ed in genere degli edifici di culto diversi da quello cattolico proprio per garantire il rispetto della tradizione culturale e spirituale del popolo italiano e della sua legislazione e successivamente, ma non meno importante, con lo scopo di assicurare che il tutto avvenga in un ambito di trasparenza e legalità, per la sicurezza dei cittadini bolognesi e per frenare la possibilità che gli stessi complessi possano diventare centri di propagazione e di esaltazione di certe forma di fanatismo che spesso si trasformano in atti di terrorismo.
La proposta di legge non ha intenti punitivi contro le comunità religiose “eterodosse” ma in ossequio ai principi costituzionali di cui all’art. 8 della costituzione, che prevede la possibilità di manifestare liberamente il proprio credo religioso, ha lo scopo di garantire la massima trasparenza nelle risorse economiche in questo delicato ambito; in questo senso la necessità di controllare tutte le fonti di finanziamento al fine di garantire la massima legalità in presenza di fatti delittuosi ed eversivi che coinvolgono sempre di più il nostro territorio.