Che dire di fronte all’ennesima protesta di sindacati, docenti e dirigenti insoddisfatti dell’attuale situazione? Non condivido nè le motivazioni dello sciopero nè l’operato del governo Renzi per una serie di ragioni. Nel dettaglio:
1) il rafforzamento dei poteri della dirigenza scolastica presuppone funzionari preparati, motivati e soprattutto liberi da condizionamenti ideologici. Assistiamo quotidianamente ad atteggiamenti “politici ” (vedi divieto del CROCEFISSO o DEMONIZZAZIONE delle nostre radici culturali) che suscitano molte perplessità. Inoltre i presidi “manager” non possono governare la scuola come fosse un’azienda e non hanno comunque una cultura adeguata al riguardo
2) Gli organi collegiali della scuola hanno un senso se dotati di poteri effettivi per l’organizzazione scolastica, non per condizionare dal punto di vista pedagogico i docenti, che pure debbono confrontarsi con genitori e studenti, ma evitiamo COLLETTIVI ed altre assurdità
3)L’AUTONOMIA SCOLASTICA che pure avrebbe un grosso ruolo da giocare nella formazione delle giovani generazioni non è definita chiaramente in riferimento all’inserimento nel mondo del lavoro ed ai rapporti con le imprese presenti sul territorio
4) Non sono definiti diritti e doveri del corpo docente e dirigente, con particolare riferimento al rispetto della personalità dei giovani. In questo contesto desta preoccupazione la persistente POLITICIZZAZIONE di una minoranza agguerrita di docenti e dirigenti chiaramente legati alla sinistra. La libertà di opinioni politiche è essenziale ma non può condizionare ideologicamente gli studenti e deve rimanere fuori dalla scuola
5) Comprendo i problemi dei precari, ma la scuola deve sempre più accentuare la sua funzione EDUCATIVA e non quell occupazionale: in questo il governo Renzi ha grosse responsabilità.
CONDIVIDO invece le detrazioni fiscali (troppo basse però)a favore degli studenti delle scuole PARITARIE. Ribadisco che la necessità di un autentico PLURALISMO EDUCATIVO con pieno riconoscimento del ruolo e funzione delle scuole paritarie e della libertà di scelta dei genitori? Mi chiedo perché la legge Berlinguer del 2000 (sistema pubblico integrato) sia ancora disapplicata ed è strano il silenzio di sindacati e governo. CON LO STATALISMO la scuola italiana non ha futuro!