Da tempo analisti politici di vario orientamento culturale concordano nel dire che Renzi con il suo progetto politico “completamente nuovo”, anche se in molte parti ambiguo e da verificare, ha assestato un colpo definitivo alla vecchia guardia comunista fino a qualche tempo fa egemone nei vecchi assetti del PD. In effetti la sinistra PD dei vari D’Alema, Bersani, Bindi, etc. pur sofferente sembra emarginata da ogni processo decisionale. Credo però che accanto a questo dato, occorra tenere presente un altro aspetto della rottamazione avviata da Renzi e mi riferisco al declino e all’emarginazione di quella componente cattolico sociale di derivazione dossettiana (a suo tempo ostilissima a De Gasperi) che, proveniente dalla Margherita e dal PPI aderì al PD. Il nome della Bindi evoca una tradizione culturale di tutto rispetto, ma a mio modo di vedere da sempre troppo subalterna prima al PCI-DS poi al PD, incapace di comprendere i mutamenti dello stato sociale e dell’economia mondiale,ancorata ad uno statalismo ed assistenzialismo fuori dal tempo ed impossibile da perpetuare nel contesto attuale. Direi proprio che una tradizione culturale e politica che risale a Dossetti , La Pira fino a Moro si sta spegnendo a causa della sua intransigenza e di un certo integralismo, incapace di percepire i segni dei tempi che cambiano.