Mafia Capitale e Sistema Cooperativo: che fine ha fatto la mia proposta di una commissione d’indagine parlamentare?

mafia-capitaleI recenti, scandalosi, fatti di Roma ed il pesante coinvolgimento del sistema cooperativo evidenziano non solo il clima affaristico e delinquenziale di politici, affaristi ed esponenti della giunta comunale e la necessità di sanzioni esemplari accompagnate dallo scioglimento del Consiglio comunale, ma anche il decadimento di un istituto come quello cooperativo che,nato con finalità di mutualità ed assistenza e per questo favorito dalla legislazione statale, si è poco a poco trasformato in una pura attività imprenditoriale perdendo i caratteri originari. Di qui la necessità di una profonda riforma legislativa e soprattutto una verifica precisa dei rapporti fra sistema cooperativo, enti locali e politica, che è esattamente ciò che proposi in un’apposita proposta di legge  istitutiva di una “Commissione d’indagine parlamentare” originariamente limitata all’Emilia Romagna ma estensibile all’intero paese , assolutamente ignorata da colleghi del centrodestra (la presidente leghista della commissione non la pose mai all’ordine del giorno) ed osteggiata dalla sinistra. Mi fa piacere che oggi sull’onda dei fatti di Roma, parlamentari di vari schieramenti pongano il problema di una verifica dei rapporti fra coop e sistema politico, ma ricordo per amore della verità e rispetto dei miei elettori questo particolare che chiunque lo desideri può trovare nella mia attività parlamentare.