Le parole del sindaco Merola si commentano da sole e costituiscono esse sì “una mancanza di riguardo per la città”, in quanto offendono le istituzioni senza farsi carico delle ragioni vere che hanno indotto l’esecutivo a delegare il Prefetto di Bologna, che ne ha tutti i titoli, a rappresentarlo.
Se in questi anni le manifestazioni celebrative del 2 agosto si sono trasformate in risse e contestazioni violente verso i rappresentati del Governo senza che, al di là di vuote parole, i sindaci che si sono succeduti a Bologna alzassero concretamente “un dito” per bloccare le contestazioni, occorre riconoscere che c’è una responsabilità morale del gruppo dirigente della sinistra locale nel fallimento di una dimensione unitaria e veramente dedicata al recupero della verità del 2 agosto.
Come ho detto in questi giorni, la ricerca della verità deve essere svolta a “tutto campo” proprio per il rispetto dovuto alle vittime, ma evidentemente il sindaco Merola e le forze di sinistra non vogliono abbandonare i vecchi e logori schemi ideologici, sui quali hanno anche costruito il loro consenso politico, che addebitavano solo all’eversione di destra la responsabilità di questo orrendo misfatto.
Proprio perché il PdL non ha scheletri negli armadi, a differenza della sinistra, e la tradizione cattolico liberale riformista , alla quale ci ispiriamo, è stata quella che ha garantito all’Italia la libertà e la democrazia, ci sentiamo in dovere di invocare una “rivisitazione storico-politica” degli eventi che hanno caratterizzato quella giornata, cosa che altri non possono fare.
On. Fabio Garagnani
Coordinatore cittadino PdL Bologna