Dopo la condanna di Errani sarebbe troppo facile affermare:”io l’avevo detto”! Ma la realtà è proprio questa e va al di là delle responsabilità personali di questo o quel dirigente della sinistra, mentre coinvolge un sistema di potere anomalo, corrosivo ed illiberale che ha condizionato nel bene e nel male lo sviluppo della regione Emilia-Romagna. In effetti la condanna del Presidente Errani, è la spia di un vero e proprio terremoto politico-economico che sta sconvolgendo ormai da tempo gli equilibri della nostra regione, divenuta spesso preda di lotte di potere fra le varie correnti del PD, che una volta almeno esprimevano linee politiche non condivisibili ma improntate agli ideali oggi invece sono pura espressione, salvo rare eccezioni, di lotta per il potere. La crisi infatti del sistema cooperativo, delle società miste-pubblico private, e l’esasperata politicizzazione della gestione degli enti locali hanno condotto a questa situazione, oggettivamente aggravata dalla mancanza di controlli da parte dell’opposizione che avrebbe dovuto rappresentare una valida alternativa. Occorre peraltro ricordare che i condizionamenti e le logiche di potere della sinistra in questi anni hanno condizionato tutto e tutti, “drogando” in certo senso il consenso elettorale della sinistra. Non per puro vanto, ma per un esigenza di verità, desidero ricordare la mia proposta di legge che se approvata in tempo utile avrebbe potuto evitare, almeno in parte, l’epilogo finale di questa vicenda. A questo punto occorre veramente voltare pagina rispondendo alle istanze dell’opinione pubblica che chiede con insistenza una reale alternativa che il centro-destra senza esclusivismi di sorta deve pur rappresentare, con novità e richezza di programmi, facendo uscire l’Emilia-Romagna dalla notte oscura che la caratterizza da troppo tempo.