E’ indiscutibile come la fine ingloriosa del governo Letta provocata dal suo partito il PD e dal segretario Renzi evidenzia non solo lo scarso senso dello stato dei dirigenti di quel partito che dimostra per l’ennesima volta di privilegiare le proprie personali ambizioni al bene del paese ma anche il fallimento di una classe dirigente che ha creduto di poter governare l’Italia in un momento difficile come l’attuale, prescindendo totalmente dal vero centrodestra e dalla grande maggioranza dell’opinione pubblica. Da Letta, persona autorevole e preparata anche se inconcludente, mi sarei aspettato un sussulto di dignità ma è prevalsa la ragion di stato o meglio di partito ed a questo punto sarebbe logico aspettarsi le elezioni e dare la parola al popolo sovrano, unico giudice inappellabile in democrazia; sembra invece che prescindendo totalmente da ogni logica elementare di rispetto della democrazia, Renzi si prepari a formare un nuovo governo di centrosinistra con esponenti del NCD e forse di Sel. Mi pare importante ricordare che non siamo più nelle condizioni politiche del 2013 con un parlamento senza maggioranza e che per un periodo limitato diede luogo alle cd “larghe intese”, rivelatesi fallimentari per l’incapacità del governo di risolvere efficacemente i problemi drammatici del nostro paese; constatato il fallimento del governo Letta sarebbe logico e doveroso un ritorno alle urne ed il primo a prenderne atto dovrebbe essere il Presidente della Repubblica che preferisce scaricare ogni responsabilità sul PD! Troppo comodo! Mi auguro che nei prossimi giorni prevalga una qualche forma di ragionevolezza e di fronte ad una nuova faße politica si torni alle urne senza indugio,come chiesto da Berlusconi e dal centrodestra non nascondendosi dietro il falso alibi di una legge elettorale non adeguata ma pure riconosciuta dalla Corte Costituzionale;gli elettori prima o poi puniranno chi privilegia meschini interessi di parte o di potere all’interesse del paese!