E’ evidente a tutti che il sistema politico-istituzionale del nostro paese da tempo non riesce più a seguire l’evoluzione della società italiana, ingessato com’è in un modello adottato ai tempi della guerra fredda e funzionale alle esigenze ed ai timori dell’allora DC e PCI ed al rischio oggettivo di una dittatura “comunista” (da qui pesi e contrappesi e due rami del Parlamento con gli,stessi poteri). In questo senso l’incontro di sabato fra Berlusconi e Renzi è stato sicuramente utile ed opportuno non solo perché può attenuare la guerra ideologica fra i due maggiori partiti italiani, ma soprattutto perché un progetto di riforma della costituzione e della legge elettorale richiede l’apporto di tutti i partiti ma soprattutto dei maggiori e naturalmente dei loro leaders ai quali va dato atto del coraggio dimostrato nel superare reciproche incomprensioni e rivalità pluridecennali nell’interesse supremo del paese. Mi pare evidente che una nuova legge elettorale deve garantire la possibilità a chi vince le elezioni di governare senza intralci e condizionamenti anomali, nel rispetto però delle minoranze ed anche del diritto degli elettori di scegliere “a tutti gli effetti ” i propri rappresentanti nel futuro Parlamento. Mi auguro che in un lasso di tempo ragionevole si possano avere le riforme da tutti attese, (evitando però forzature e decisionismi fuori luogo) e che meschini interessi di parte non prevalgano sulle esigenze indilazionabili di riformare il nostro sistema istituzionale.