Amara vicenda quella delle spese pazze (rimborsi non dovuti) nella regione Emilia Romagna che vede coinvolti tutti i gruppi consigliari.
Se è vero che il discredito non deve essere generalizzato coinvolgendo anche chi ha sempre fatto il suo dovere, è altrettanto vero che sono mancati i controlli pur doverosi e non si può più parlare di un’Emilia Romagna “diversa “da altre regioni” che una certa propaganda di sinistra ha sempre descritto. Ma in questa sede come esponente del centrodestra non posso non esprimere il mio profondo disappunto per il fatto che ancora una volta la minoranza alla quale appartengo si sia fatta coinvolgere in vicende ambigue, sulle quali indagherà a fondo la magistratura e che hanno indignato l’opinione pubblica. Premetto che non intendo fare di ogni erba un fascio, ci sono consiglieri validissimi, ma al di là del fatto in sè, gravissimo se provato, ciò che mi sconcerta è la mancanza della “funzione di controllo politico e gestionale” da parte dell’opposizione in questi anni, culminata nel coinvolgimento di questi giorni; da sempre insisto (inascoltato dai vertici regionali) sul fatto che il sistema consociativo posto in essere dal PD e dalla sinistra in genere è stato devastante non solo per il centrodestra ma per il corretto funzionamento delle istituzioni nelle quali non si è quasi mai avvertita una globale alternativa politico-amministrativa. Oggi come oggi, di fronte ad una società ingessata dall’egemonia del PD, forse non più compatto come una volta anzi profondamente diviso ma unito nel gestire il potere per il potere, non si avverte una proposta alternativa credibile e dignitosa che faccia intravedere ai nostri concittadini una via di uscita dall’attuale situazione in quanto l’OPPOSIZIONE VISSUTA E PRATICATA COME RENDITA DI POSIZIONE, senza slancio ed anche duro scontro (quando occorre) nella difesa di interessi legittimi,non ha futuro e porta all’estinzione politica. Il paradosso è che il PD fa “opposizione a se stesso” in molte realtà, non esistendo una vera opposizione!!!! E’chiaro al di là delle vicende nazionali, che il centrodestra deve urgentemente interrogarsi sul proprio futuro, evitando inutili Capri espiatori (in un qualche modo tutti siamo coinvolti) ma chiarendo (questo si) le responsabilità politiche di chi ha gestito il partito in questi anni, condannandolo all’ immobilismo ed al triste epilogo di questi giorni.