Le decisioni dell’ufficio di presidenza del PDL di accelerare il ritorno a FI e di azzerare tutti gli incarichi rimettendoli nelle mani del Presidente Berlusconi, mi trovano pienamente consenziente in quanto l’attuale momento politico richiede la massima chiarezza da parte di tutte le forze politiche, in presenza di una crisi economica evidente che non può essere affrontata con la pura gestione dell’esistente e con una sinistra di governo conservatrice e appiattita su uno statalismo deleterio oltre che sulla tenace volontà di non riformare il sistema “giustizia”vero e proprio punctum dolens del nostro paese assieme alla pressione fiscale che ha raggiunto livelli insostenibili e che sta decimando le imprese ed aumentando la disoccupazione. Le stesse conclusioni della “Leopolda”a Firenze, evidenziano da parte di Renzi una volontà di rottura degli attuali equilibri di governo che rischia di travolgerci e trovarci impreparati. Bene ha fatto pertanto il Presidente Berlusconi a proporre un’azione energica del centrodestra contro l’immobilismo dell’attuale governo per mantenere intatti i legami con i milioni di nostri elettori stanchi dell’attuale situazione. Nel Consiglio Nazionale PDL si misurerà non solo la lealtà a Silvio Berlusconi, ma anche la volontà di trasformare radicalmente questo nostro paese; non basta più la normalizzazione di Letta, l’Italia chiede ben altro! Ho già espresso questi concetti nell’incontro avuto con amici al Baraccano qualche giorno fa, e desidero riproporli anche in questa sede ricordando le mie precedenti dichiarazioni contro la legge di stabilità e il consenso all’iniziativa dell’on Fitto.