Lettera a Schifani e Brunetta

La recente adesione dell’ex ministro della Pubblica Istruzione Berlinguer al sostegno comunale alle scuole paritarie, conferma, a mio modo di vedere, la necessità di una iniziativa parlamentare che chiarisca una volta per tutte i reali margini di applicazione della legge del 2000 concernente il sistema pubblico integrato di istruzione (legge che non deve rimanere una pura petizione di principio) ed eviti referendum inutili e costosi quale quello di Bologna.

Cari amici, facendo seguito alla mia precedente missiva concernente il referendum che si terrà’ domenica 26 cm a Bologna sui finanziamenti comunali (peraltro limitati ) alle scuole comunali, ed a seguito delle prese di posizione per certi aspetti interessanti e nuove del presidente PRODI e dell’ex ministro BERLINGUER, tenendo anche conto del “particolare quadro politico” di tregua armata fra PD e PDL perché di questo si tratta,e dell’importanza che all’argomento in questione sta dando la stampa nazionale, anche oggi presente in modo notevole, mi permetto di sollecitare la vostra attenzione sull’opportunità di superare l’attuale situazione di incertezza operativa concernente la legge che definisce il sistema pubblico integrato d’istruzione con una iniziativa ad “hoc” che individui modalità applicative concrete delle suddetta legge, che attuino almeno parzialmente sul territorio nazionale il principio della parità’ scolastica chiarendo una volta per tutte il significato della”funzione pubblica della scuola paritaria”. Una mozione parlamentare che chieda al governo di emanare una circolare applicativa ed esplicativa della legge,(rivolta a tutti i dirigenti scolastici ed agli ENTI LOCALI) consentirebbe non solo di evitare antistoriche battaglie referendarie come quella di Bologna (e legittimerebbe provvedimenti adottati da  regioni e comuni, oltre a mettere in mora la sinistra sempre refrattaria ad affrontare organicamente questo problema fondamentale) ma sarebbe un primo passo per favorire un autentico pluralismo educativo che,oggi come oggi, stante la presenza di forti ostilità ideologiche,una legge ordinaria concernente la parità scolastica non riuscirebbe a far decollare.