Con l’incontro previsto per Lunedì 6 MAGGIO (ore 20.30 presso il centro civico “Baraccano”) mi propongo assieme a diversi amici insoddisfatti dell’attuale situazione del centro destra a Bologna ed in Emilia Romagna di avviare un sereno dibattito sulle prospettive future delle nostre realtà in presenza di una situazione nazionale estremamente preoccupante dal punto di vista economico e sociale. Questa considerazione non esclude peraltro una nostra attenzione al dato locale,in cui il Pdl ed in genere il centro destra rischia sempre più di essere marginalizzato dalla concorrenza “Grillina ” e dalla persistente arroganza della sinistra, pur in evidente crisi di identità. Occorre a nostro modo di vedere un ricambio sostanziale della dirigenza politica, (non solo generazionale ma soprattutto culturale) i cui limiti nella conduzione del partito in città e provincia sono sempre più evidenti non tanto per carenza di iniziative politiche in presenza di una palese incapacità delle giunte di sinistra di gestire l’ordinaria a amministrazione, ma anche e soprattutto per l’assoluta mancanza di un serio dibattito sulla disaffezione di tanti nostri elettori e sulla nostra incapacità di intercettare i voti dei delusi dalla sinistra (e sono tanti!).
Mi rendo conto che nell’attuale fase politica non e’facile guidare un partito stante la palese disaffezione dell’opinione pubblica,in un contesto privo di mezzi sostanziali per una efficace azione politica (e non intendo gettare la croce addosso a qualcuno in quanto tutti dobbiamo metterci in discussione), ma proprio perché in EmiliaRomagna siamo una forza di opposizione dobbiamo farci carico senza ambiguità del malcontento di tanti cittadini con proposte credibili e visibili, senza più indugiare di fronte a compromessi o ricatti della sinistra. Serve il coraggio di fare anche dei sinceri “mea culpa”, ma soprattutto si deve abbandonare qualsivoglia forma di nostalgia consociativa, vero e proprio male oscuro del nostro partito.
Pertanto nessuna critica preconcetta ma il desiderio di approfondire insieme le ragioni della nostra presenza a Bologna e in regione con il coraggio di mettere in discussione “vecchie certezze” e rendite di posizione non più compatibili con l’evoluzione della società.