Essendo da sempre un garantista non gioisco di certo per le condanne ma sicuramente l’assoluzione del presidente Errani perché il fatto non sussiste presenta lati oscuri alla base dei quali ci potrebbe essere la coincidenza del suo essere contemporaneamente Presidente della Regione e commissario straordinario per il terremoto ed una conseguente attenzione da parte del giudice per questo aspetto.
Aldilà di questo fatto e ripeto nessuno festeggia per la condanna di qualcuno, ed in questo senso non lo dovrebbe fare neppure la sinistra nel caso contrario, rimane il fatto che questa vicenda oscura e ribadisco oscura, preceduta anche da altre che si sono susseguite nel tempo, sul ruolo anomalo di parte della cooperazione e sulla altrettanto anomala commistione tra sinistra , enti locali ed economia, è inquietante e non può essere sottovalutata in presenza di elementi precisi evidenziati dal PM nella richiesta di condanna e di altre vicende collegate all’attuale segretario nazionale del PD e alle commistioni tra cooperative bolognesi e Penati in Lombardia.
Non ho timore a definire il sistema di potere costruito dal PD in questi anni in Emilia Romagna un sistema pericoloso ( non a caso ho reiterato la mia proposta di legge :” Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’organizzazione e sull’attività delle società cooperative”)
E, nel rispetto della magistratura ma anche della mia libertà di pensiero, ritengo che sarebbe stato opportuno indagare più approfonditamente senza dare il’impressione che la sentenza fosse già scritta.
Se il fatto non sussiste giudizialmente esiste però politicamente e riguarda la complessità dei rapporti sopra descritti. In realtà nutro forti dubbi sulla libertà di giudizio di una parte della magistratura da pregiudizi o condizionamenti politici, ovviamente legati alla sinistra sia in Emilia Romagna che in Italia. Per quanto mi concerne e per quanto riguarda la parte del centro destra non pregiudizialmente contraria ad ogni scelta della sinistra ma nemmeno succube della medesima e risolutamente alternativa, ritengo che la vicenda Errani non è chiusa ma è riaperta nel senso che il PDL dovrà trarre conferma da questa per definire , una volta per tutte, una propria strategia di reale alternativa e contestazione radicale nei fatti e non solo a parole di questo sistema di potere, ripensando globalmente il suo modo di essere in Emilia Romagna.