Ieri ho inviato una lettera ai dirigenti soclastici dell’Emilia Romagna (e in primisi al Direttore Soclastico Regionale Ing. Stefano Versari e al Dirigente Soclasctico Provinciale Dott. Vincenzo Aiello) per sottoporre alla attenzione loro e di tutto il sistema scolastico della nostra regione il caso dell’insegnate Cristina Vai sospesa dallo scorso anno per una lezione sull’Apocalisse non gradita al suo Dirigente. Nella mia lettera rendo noto che ho recentemente presentato un’interpellanza con cui chiedo al Governo e ai suoi ispettori di far luce su quanto accaduto nel terzo circolo didattico scolastico di Bologna, le Scuole Bombicci, dove per solidarietà con l’insegnate 29 famiglie hanno chiesto l’esonero dall’ora di religione. Questo evento, particoarmente insolito, non è dovuto ad un’ improvvisa avversione verso la religione cattolica, ma è espressione di profonda solidarietà verso l’insegnante ingiustamente privata della sua cattedra dacchè, lo scorso anno, tenne una lezione sull’Apocalisse non conforme alle idee “progressiste” del suo Dirigente Soclastico.
Stante l’importanza della dimensione religiosa nella crescita del bambino e del giovane, strettamente correlata alla identità e alla cultura cristiana della nostra società, ritengo opportuno in nome di una concezione modernista e sicuramente non conforme alla legislazione attuale del concordato, tendente a deformare contenuti essenziali della religione cattolica apostolica romana che, in quanto tale, è scelta dai genitori e come tale, senza “alterazioni “ , deve essere insegnata nelle scuole statali.
Quanto fatto dal Dirigente delle scuole Bombicci, e cioè censurare una materia come la religione cattolica, peraltro non di sua competenza, in nome di una concezione “progressista” della religione è inaccettabile e percoloso. La scuola costituisce indubbiamente uno dei luoghi principali in cui i giovani studenti compiono un percorso di crescita culturale e sociale durante il quale la personalità degli studenti si sviluppa gradualmente, anche attraverso l’apprendimento di valori fondamentali quali la religione, indispensabile, a mio avviso, per affrontare la vita quotidiana e per diventare cittadini responsabili. Questo processo non può e non deve essere stravolto dalle idee politiche personali di chi dirige la scuola: tali idee sono assolutamente estranee alla funzione educativa della scuola medesima, e come tale devono restare fuori dalla porta.